A proposito di vendere con la crisi, nel mio seminario gratuito in cui illustro 10 consigli pratici per trovare nuovi clienti (e che puoi scaricare cliccando qui) ho scritto nell’introduzione una frase che mi ha dato da pensare, ma per motivi tecnici non ho voluto ampliare il discorso in quel documento, poiché è essenzialmente un manuale operativo e non c’è spazio per riflessioni.
Il passaggio in questione è
[…] in questo periodo difficile c’è spazio solo per chi si sa adattare ottimamente al mercato e la “crisi” non è altro che uno spazzino che libera la strada di tutte quelle carcasse che attualmente rubano spazio alle attività di chi ci sa fare. Semplicemente tutto accade un po’ più in fretta di come avverrebbe normalmente.
“Come avverrebbe normalmente“…
Già, peccato che sia questa la “normalità“, ovvero la situazione in cui viviamo oggi.
Mi sembra davvero da ingenui pensare che domani sarà meglio.
Basta: è finita la Milano da bere.
Questo “qualcosa”, questa “crisi” non passerà. Semplicemente non puoi paragonare la situazione attuale al mercato degli anni ’80 o a quelli del boom economico. Quelli erano scenari non normali!
Situazioni uniche e che non torneranno mai più.
Non dico che non si debba aspirare a un modello di vita più decente, imparando magari dagli errori di un passato recente dove il “troppo” ha fatto più danni che altro.
Ciò che penso, in termini di business, è che sia davvero spaventoso star fermi e aspettare che i momenti difficili passino. Tutto deve essere visto in modo relativo. Ok, siamo più poveri che negli anni’80. Bene, capito questo non rimane che darsi da fare.
Le possibilità ci sono, anzi: sono aumentate per chi sa come pianificare e gestire la propria attività.
Vendere con la crisi è (e sarà) la realtà in cui ti troverai fino a quando smetterai di lavorare.
Più o meno fino all’inizio degli anni 2000, in Italia bastava aprire un’attività e, concentrandosi sul dare un ottimo servizio/prodotto, grazie al passaparola pian piano sarebbero arrivati nuovi clienti.
Oggi tutto questo non è più fattibile perché:
- hanno inventato una cosa che si chiama Internet
- le persone sono bombardate di informazioni (e di pubblicità)
- tutti i mercati sono saturi di concorrenza
- ci sono meno soldi o comunque si ha più timore a spendere
Quindi pensare di trovare nuovi clienti (e “vendere con la crisi”) facendosi fare i volantini dalla copisteria sotto casa o il sito Internet da proprio nipote “che smanetta al computer” è un modo sicuro per finire nell’elenco di quelle attività che ogni anno chiudono per sempre.
In Italia oggi fallisce un’impresa ogni due ore.
Se pensi che io non abbia ragione, ti invito a continuare come hai sempre fatto, concentrandoti solo sul realizzare il miglior prodotto possibile e a pubblicizzarlo quando ti rimane tempo, magari affidando il tutto a un’Agenzia Pubblicitaria creativa.
In questo caso penso sia inutile che tu continui a leggere questo articolo e il mio blog.
Se invece hai notato che qualcosa è effettivamente cambiato negli ultimi anni, ti posso dare qualche suggerimento per correre ai ripari e ripartire alla grande. Insomma, per vendere con la crisi!
Comincio con lo svelarti una cosa che non ti è stata detta dal tuo commercialista, all’università o ai corsi di formazione, che non ti hanno detto neppure alla Camera di Commercio quando hai aperto Partita IVA.
FAR ARRIVARE CLIENTI NELLA TUA ATTIVITÀ È TUA FOTTUTISSIMA RESPONSABILITÀ!
Certo, lo so che è dura da mandar giù.
Mentre studiavi per diventare avvocato o architetto questo aspetto non ti è mai stato presentato; quando hai deciso di diventare il “Fruttivendolo a Km 0” pensavi che la qualità dei prodotti fosse più che sufficiente per avere clienti; mentre aprivi il ristorante volevi solo proporre “i piatti della tradizione”.
Chi ti ha incoraggiato non sapeva oppure ti ha mentito.
Perché c’è una cosa più importante di qualunque altra in un business: AVERE UN FLUSSO COSTANTE DI CLIENTI CHE COMPRA I TUOI PRODOTTI.
Mi starai dicendo: “Ma facendo le cose di qualità i clienti arriveranno.”
Sicuro, proprio come fa McDonald’s con il suo cibo di qualità, per questo ha tanti clienti.
No, McDonald’s non ha successo a causa dell’alto livello qualitativo e neppure per il grande budget pubblicitario che può permettersi d’investire, se stai pensando a quello.
Se non hai idea del perché qualcuno dovrebbe acquistare da te piuttosto che da un tuo concorrente (o non comprare affatto) non sarà un’accattivante e creativa campagna pubblicitaria a cambiare le cose. Insomma, se non lo sai nemmeno tu… perché dovrebbero capirlo i tuoi clienti?
Le aziende che hanno successo si percepiscono innanzitutto come “macchine” il cui solo scopo è attrarre clienti.
Questo è ciò che devi fare anche tu, indipendentemente da quale sia il tuo lavoro.
Sì, perché a conti fatti, il tuo vero lavoro, quello che darà da mangiare a te e alla tua famiglia, è PORTARE CLIENTI ALLA TUA ATTIVITÀ.
Pensaci.
Cosa metterà la zuppa in tavola stasera:
aver realizzato nella tua bottega un bellissimo mobile intarsiato oppure aver venduto quel mobile?
Non che lavorare male debba essere il tuo obbiettivo, anzi.
Solo che non puoi basare il destino della tua azienda su un fattore che il pubblico quasi sicuramente non è neppure in grado di riconoscere.
Te lo ripeto perché è un concetto fondamentale, alla base di ogni attività:
PORTARE CLIENTI NELLA TUA ATTIVITÀ È COMPITO TUO E SOLTANTO TUO.
Puoi immaginare cosa io possa pensare quando qualcuno, a tal proposito, mi dice: “Ma io non ho tempo…”
Avere clienti è semplicemente… TUTTO!
Quindi prima ti assicuri di risolvere questa problematica fondamentale e POI ti concentri su qualunque altro aspetto della tua attività.
Conosci qualcuno che sta commettendo tale errore? Allora corri in suo aiuto condividendo questo articolo!
Ora un consiglio operativo fondamentale.
La prima cosa da fare una volta compreso il punto precedente.
Come fare in modo che i clienti vengano a comprare da te?
Il mio consiglio, per riuscire a vendere con la crisi, è di procedere come segue.
1) Analizza il mercato e scopri quali sono le leve che fanno scattare l’acquisto nel tuo pubblico, togliendoti dalla testa i concetti di qualità (perché le persone non sanno riconoscerla) e di prezzo basso (non è redditizio per te).
2) Quando hai realmente capito cosa è importante per la tua clientela, studia cosa fanno i tuoi concorrenti. O meglio… cosa NON fanno! Scopri quali sono gli aspetti che il tuo pubblico ritiene importanti e che i tuoi concorrenti non soddisfano, non considerano o non sono in grado di dare. Tra tutte le opzioni che identifichi, scegli quella più importante per il tuo pubblico, oppure quella dove hai un oggettivo vantaggio.
3) Specializzati in quell’ambito (e solo in quello). Diventa la risorsa insostituibile per chi ha quel determinato tipo di problema o esigenza in modo unico ed efficace, come la tua concorrenza non è in grado di fare.
4) Comunica il tuo “essere differente” nel trattare uno specifico problema o esigenza e parla SOLO del tuo pubblico e del problema che riesci a risolvere. Non parlare di te e della tua azienda in modo diretto, ma solo del MODO UNICO in cui riesci a risolvere il problema. Tutto il resto non è interessante. Fidati. NON è interessante.
Questo è quello che, a parer mio, devi fare invece che unirti al coro del lamento secondo cui è colpa di governo, tasse, crisi, immigrazione e alieni per vendere con la crisi.
E sì: il mio è senza dubbio un metodo che richiede più lavoro e impegno che andare in copisteria a chiedere di farti stampare 10.000 volantini con sopra il nome del tuo negozio e l’indirizzo.
Sappi però che se un tuo concorrente mette in atto le strategie che ho appena elencato, tu hai chiuso.
Allora, per rendere profittevoli i 4 passaggi di cui ti ho parlato, se non l’hai ancora fatto, scarica il mio seminario gratuito per iniziare a ottenere subito risultati nei confronti della tua concorrenza.
Certo, non fare nulla è molto più facile.
Essere compatiti fornisce un dolce senso di gratificazione per chi ormai si è rassegnato e non ha le capacità di adattarsi. Fallendo diverresti un martire che si è immolato contro il mostro della Crisi. Un eroe!
Siccome nessuno ti piangerà per più di 5 minuti, io ti consiglio di darti da fare (qui trovi il mio seminario gratuito).
Nel caso stessi pensando “No, queste cose non funzionano! Io ho aperto la mia attività 30 anni fa e lo so io come si gestisce il mio business. Altro che Internet e marketing!” l’unica cosa che ti chiedo è la seguente:
se qualcuno dei tuoi competitor ti dovesse levare il terreno da sotto il culo e dovessi quindi tirare giù la serranda in modo definitivo, non appendere quei patetici cartelli tipo
Chiuso per fallimento.
La crisi è stata più forte di me.
Mannaggia la miseria!
Ti faresti solo ridere dietro dal tuo concorrente con sede dietro l’angolo e che ha la fila di clienti fuori dalla porta.
Fammi sapere cosa pensi di questo metodo in 4 punti; credi possa funzionare anche per te? Lascia un commento a questo articolo!
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